L’idea di dedicare una lapide ai Caduti del passaggio del fronte del 1944 nasce nel novembre 2013, in relazione al completamento delle ricerche messe in atto per scrivere il volume dedicato al Corpo Italiano di Liberazione ed Ancona, poi pubblicato. Le linee maestre di questa idea si sono articolate via via che venivano sviluppare coinvolgendo da parte della Pro Castelferreti altri soggetti, che si sono aggregati, come il Comune di Falconara, la Banda Musicale di Castel ferretti, il gruppo di LInners di Fossombrone, Le Associazioni Combattentistiche, la Parrocchia ed alcuni esponenti della comunità Polacca. Integrata dalla presentazione del volume e dalla Mostra, questa cerimonia aveva assunto una definizione armonica ben articolata e soddisfacente. Tutto sembrava procedere per il meglio quanto interferenze esterne hanno portato turbolenza e sconcerto. Inutile andarne a vedere le cause. Basti dire che il Comune di Falconara ha organizzato un convegno sugli stessi temi senza avvertire di nulla. Si è appreso i contenuti, il tema ed i relatori solo alla pubblicazione del manifesto una settimana prima. La mostra, in tale manifesto, non ha avuto nemmeno la dignità di vedere pubblicato il suo tema.
In altre parola la percezione avuta e stata quella di essere considerati da parte di elementi la cui definizione la rimandiamo al dizionario del Marchese del Grillo, come utili idioti che lavorano e fanno ma che tutto devono, in pratica siamo stati considerati dei servi. Una percezione avvilente, che mina la fiducia e la considerazione, e che pone macigni ad iniziative ulteriori di ogni natura. Si potrebbe aprire poi il capitolo sul livello locale dei nostri politici, ma la libertà che la Costituzione della nostra Repubblica nata dalla Resistenza ci permette di tenere per noi quello che pensiamo di questi personaggi e coltivare la speranza che nelle libere elezioni prossime costoro possano lasciare i posti che hanno, sostituiti da altri ( ogni aggettivo è permesso)
L’unica consolazione è stata quella di aver tenuto un brevissimo discorso sul significato della a Cerimonia e della Lapide apposta. L’aver chiamato a levare il tricolore che avvolgeva la Lapide il Maresciallo dei Carabinieri, presente al pari di rappresentati delle Forze Armate e della Associazioni Combattentistiche, come omaggio ai 200° anni dell’Arma, è stato il compenso che si è avuto per sei mesi di un lavoro farcito da delusioni, amarezze, e meschinità, in cui ignoranza presunzione e protervia l’hanno fatta da padroni.
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