Il Seminario dedicato all'America Latina si è tenuto al CASD martedi 11 giugno 2013
Si riporta la nota redatta su questo seminario dal
Dott. Federico de Renzi
La conferenza, intitolata “Sudamerica isola di pace? Equilibri e cooperazione in campo strategico in America Latina”, organizzata dall’Associazione Seniores dello IASD, dall’Istituto Ricerche Studi Informazioni Difesa (ISTRID) e dall’Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie (IsAG), presso il Centro Alti Studi per la Difesa (CASD), lo scorso11 giugno 2013, ha visto la partecipazione di diversi studiosi e diplomatici esperti d’area. Dopo un’interessante quadro generale fatto dall’Ammiraglio di Squadra Marcantonio Trevisani e dal Prof. Piercarlo Valtorta (Presidente ISTRID, di particolare rilievo, sono stati gli interventi di S.E. Gustavo Alvarez Goyoaga (Ambasciatore della Repubblica Orientale di Uruguay), Carlos Cherniak (Ministro Plenipotenziario dell’Ambasciata della Repubblica di Argentina), Alba Coello de Barboza (Ministro Plenipotenziario dell’Ambasciata della Repubblica dell’Ecuador) e di Luca Trifone (Capo Ufficio America Meridionale del Ministero degli Affari Esteri) e di Victoria Eugenia Senior Pava (Ministro Plenipotenziario dell’Ambasciata della Repubblica di Colombia).
L’importanza della conferenza è stata fondamentale, dato che l’America Latina sta attraversando una intensa fase di trasformazione. Il processo d’integrazione ha subito una notevole accelerazione in questi ultimi anni, e la creazione di nuove istanze politico-istituzionali ha riportato alla luce la tanto anelata unità latino-americana, che viene associata spesso al concetto politico-culturale di “Patria Grande”. La creazione dell’UNASUR e della CELAC ha fornito nuovi meccanismi di cooperazione e coordinamento nei settori strategici non solo dell’economia, ma anche della difesa con l’obiettivo di consolidare la regione come una zona di pace. Tuttavia resta alta la tensione a causa delle continue rivendicazioni territoriali, della presenza militare delle potenze straniere e delle politiche pubbliche applicate dai Governi per il controllo, sfruttamento e conservazione delle risorse naturali. Tutte questioni che, se lasciate irrisolte, potrebbero compromettere seriamente la stabilità della regione, tanto più se si dovesse ridimensionare l’attività politico-militare statunitense in quello che, per oltre un secolo, è stato considerato da Washington il “cortile di casa”.
In questa luce dunque diventa fondamentale una ristrutturazione dei rapporti “uni-multilaterali” tra i vari paesi, che veda la partecipazione attiva non solo, o non più, dei “giganti” del continente, in primis Brasile e Argentina, ma anche di realtà emergenti come la Colombia, il Perù o il Venezuela post-Chávez, quasi su modello dell’Unione Eurasiatica tra Russia, Kazakistan e Bielorussia, come ricordato in chiusura anche dal Presidente dell’ISAG Tiberio Graziani.
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