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martedì 31 maggio 2022

Russia Volume I " Un avventura non necessaria" . La scelta dei documenti.

 


In questo volume la documentazione proposta si apre con due documenti di carattere cronologico: uno che riporta le tappe essenziali della avanzata

tedesca in Russia, l’altro le tappe significative indicate da Hitler nel suo discorso dell’11 novembre 1941. Il 1 ottobre 1941 il comunicato tedesco ripreso da tutta la stampa sia tedesca che internazionale dava ormai per sconfitta la URSS: le perdite inflitte nei tre mesi di guerra erano tali che difficilmente uno Stato che avesse subito tali perdite sarebbe stato in grado di sopravvivere. E’ non erano esagerazioni; la parata per l’anniversario della Rivoluzione d’ottobre che si tenne sulla piazza Rossa a Mosca nel 1941 ebbe una caratteristica significativa e unica: le truppe che sfilavano non sarebbero ritornate alle proprie caserme, come normale, ma avrebbero proseguito direttamente per il fronte, I comunicati tedeschi avevano ragione così come Hitler e si attendeva solo la richiesta del Governo sovietico di trattative di resa. Peraltro nel novembre 1941 gli ordini di sgombrare Mosca erano in esecuzione. Lo stesso Governo e lo Stato Maggiore Generale erano in procinto di trasferirsi a ridosso degli Urali, con speranze di continuare la guerra con certo molto alte.

I successivi due documenti riguardano la preparazione italiana. Il primo, l’approntamento del Battaglione “Cervino” per il C.I.S.R. in cui si evince che in Russia si mandavano truppe scelte, ben equipaggiate ed addestrate. La lettera è significativa in quanto la preparazione logistica (equipaggiamenti ed altro) è ben curata e ben ponderata. Il dato corrente della scarsezza di equipaggiamento come causa della disfatta e della tragedia della ritirata permette di dire, leggendo questo documento, che le cause di detta disfatta e di detta tragedia devono essere cercate altrove. Il secondo documento è della Direzione di Sanità Militare che formula raccomandazioni al soldato italiano sul suo comportamento, soprattutto per la sua integrità fisica e sicurezza personale.

Il quinto documento è la cosiddetta “Relazione Messe”. Il 1 novembre 1942 il comandante del C.S.I.R., che aveva condotto le truppe italiane in Russia per oltre un anno raccogliendo lusinghieri risultati, superando anche un inverno in Russia con successo, rientrò a Roma per ordine di Mussolini. Fu sostituito da un generale, più anziano di lui nell’Annuario, ma opaco, di scarsa considerazione, privo di ogni esperienza di guerra sul fronte orientale. In molti rimasero sorpresi, tedeschi per primi, di questa soluzione. Messe, oltre al suo passato, aveva conquistato il cuore e le menti dei suoi soldati, e la stima ed anche l’ammirazione degli alleati, tedeschi per primi, risolvendo molti aspetti sensibili e difficili e conseguendo sul campo successi anche significativi. Aveva raggiunto una certa fama e considerazione. Questa corda era una delle più sensibili agli occhi di Mussolini (in merito la vicenda Balbo e le sue transvolate fa scuola): nessuno doveva in fama e considerare dare la purchè minima ombra a lui, Duce del fascismo. In vritù di questo assioma, che rientra in gran parte nella megalomania del personaggio, Messe fu sostituito con un generale mediocre. Tutta la sua esperienza di un anno di guerra, tutti i rapporti intessuti con gli alleati che stavano dando buoni frutti, furono gettati via in nome di una vanagloria che va anche inserita in una delle cause della disfatta e della tragedia della ritirata di Russia. Messe non esitò a scrivere e dire che l’ARMIR, se fosse stato al suo comando, non avrebbe fatto la fine che fece.

La Relazione qui riprodotta servirà, poi, di base alla pubblicazione che Giobanni Messe dedicherà alla campagna di Russia che è stata di nuovo edita nel 2005.

 

Seguono due documenti, preceduti da una nota di compiacimento per il comportamento delle truppe italiane e la relazione di un combattimento del battaglione Monte Cervino, che sono ordini operativi relativi alle operazioni del luglio 1942. Tre documenti, poi, sono dedicati alle gesta del “Savoia” Cavalleria e alla nota carica del 24 agosto 1942. I rapporti tra alleati, tra Italiani e tedeschi sono sintetizzati dal documento in cui vi sono scritte note di compiacomento da parte dell’alleato tedesco sul comportamento dell’alleato italiano. Quattro documenti di relazioni del nostro S.I.M., Servizio Informazioni Militare, sulla situazione del nemico e delle sue riserve, attestano come nel 1942 la URSS ormai aveva superato la crisi del 1941, che l’aveva portata sull’orlo del disastro e della resa. Una relazione del generale Comandante la divisione “Torino”, datata 1945, ma riferentesi al 1941 sui rapporti con la popolazione russa nella fase di avanzata precede cinque articoli di Luigi Barzini per il Corriere della Sera sull’andamento e sulle vicende del soldato italiano sul fronte orientale, una testimonianza di prima mano delle operazioni e dei combattimenti alla vigilia dell’inverno.

Sono 23 documenti, in questo volume, a cui si affiancano delle fotografie che sono state scattate da un reduce di Russia e che testimoniano in modo visivo la realtà di quel primo anno di guerra su fronte russo.


Dal volume  di Massimo Coltrinari, Le vicende dei militari italiani in Russia. Volume I " Un avventura non necessaria", Roma, Università la Sapienza - Edizione Nuova Cultura, 2022

info: ordini@nuovacultura.it

         segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org

 

venerdì 20 maggio 2022

Ipotesi di ricerca per una tesi

 

Populismo Polarizzazione Postverità

Massimo Coltrinari 


Come in tutti i paesi occidentali la realtà politica italiana è caratterizzata da Tre P.: 

Il populismo, caratterizzato da due costanti: dividi ed impera e prometti anche l’impromettibile e vincerai (senza mantenere nulla; promesse che non si riusciranno a realizzare e che imporranno a qualunque prezzo, senza curarsi dei costi e di altri effetti nefasti, vds reddito di cittadinanza, distruzione del “lavoro” come valore, ecc.); 

la polarizzazione, che significa l’uso e l’abuso della discordia, del rancore, che si nutre di identità di gruppo: religione, razza, genere, regione, età, interessi economici ideologie e così via. Ed infine la terza P. 

la Postverità (a chi credere?), il punto massimo raggiunto della disinformazione e disseminazione di messaggi che creano sfiducia, intaccano il concetto d dovere. Oggi noi crediamo di sapere tutto, in realtà sappiano solo quello che è stato deciso da altri di sapere.

Le tre P indeboliscono in modo categorico la democrazia ed in particolare, la democrazia liberale ed atlantica. le istituzioni, le norme e la applicazione delle leggi (vedi il problema della Giustizia oggi in Italia), la corsa agli estremismi, al basso grado di resistenza psichica collettiva ad ogni difficoltà.[1] 

Se questo ha bisogno di conferma, basti leggere le dichiarazioni del noto populista Primo Ministro della Gran Bretagna che ha portato il suo paese fuori dell’Europa, sta provocando l’unione della Eire con l’Irlanda del Nord, la secessione della Scozia, in pratica al dissolvimento del Regno Unito; l’Ucraina deve cedere e chiedere la pace ad ogni costo per ragioni economica generali. Un altro Neville Chamberlain del 1939, ma questa volta la Gran Bretagna pesa negli affari europei, anche grazie a lui, poco.

L’Italia oggi è debole sul fronte partitico e della politica, non in grado di gestire in maniera serena le emergenze come Covid e Guerra in Ucraina e costretta a rieleggere un Presidente della Repubblica che non voleva e a chiamare un esterno a guidare il governo, in piena crisi economica (debito alle stelle e rifiuto di lavorare e dedizione al sacrifico) iperautoconsiderazione ( al resto del mondo non interessano i problemi italiani, mentre noi ci sentiamo al centro del mondo)

Sommando tutto questo e considerando che l’Italia, dall’ottocento in poi, è stata il ventre molle di una qualsiasi coalizione a cui ha partecipato, ed oggi ne da una ennesima conferma, distruggere l’Italia significa iniziare a distruggere l’Europa e quindi avere gioco facile in futuro.  Tutto questo e, insieme a i teorici della guerra ibrida, potrebbe essere materiale per una tesi di verifica e riferimento nell'ambito di Politica Militare Comparata.



[1] Moises Naim, Le vittorie populiste non  aiutano l’America Latina, in La Repubblica, 21 giugno 2022, pag. 17

martedì 10 maggio 2022