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martedì 23 aprile 2013

Turchia da Impero a Repubblica. Lezione "Il Nogorno Karabasch"

Gli approfondimenti della Lezione  possono essere trovati su: Errico de GAetano - Andrea Lo preiato "Le Guerre della federazione Russa. Le Operazioni Militari Russe dopo la fine dell'Unione Sovietica, Mursia, Milano, 2011, con prefazione del generale Rocco Panunzi. Si ringrazia per la collaborazione Sergio Sparapani.




Per le "slides" della Lezione  e, sopratutto, per le mappe delle operazion dal 1991 al 1994 vedasi "www.coltrinaristlsnteasia.blogspot.com.
Per ogni altra notiziaedinformazone: ricerca23@libero.it


Consiglio anche una consultazione del blog: www.coltrinari atlantegeostrategico.blogspot.com
La lezione è stata tenuta alla Università degli Stdi LUISS "Guido Carli" Dipartimento di Scienze Politiche Roma il 22 aprile 2013

Nota a margine della Dott.ssa Antonella Troiani

VECCHI IMPERI, NUOVE POTENZE: TURCHIA E IRAN E LO SCONTRO PER LA SUPREMAZIA REGIONALE.
Un interessante incontro, il quarto di una serie, che rientra in un ciclo di seminari sulla Turchia, tra passato ottomano e futuro globale, da impero a repubblica, si è tenuto lo scorso lunedì, 22 aprile, presso il dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Luiss di Roma. Il tema del giorno è stato: “Vecchi imperi, nuove potenze: Turchia e Iran e lo scontro per la supremazia regionale”. L’intero ciclo di seminari ha l’obiettivo di analizzare come la politica estera turca sia passata da una posizione di isolamento strategico, voluto dalla guida kemalista, a una posizione di maggiore apertura nella regione. Il prepotente ritorno della Turchia in Medio Oriente costituisce una delle dinamiche geopolitiche più interessanti degli ultimi anni. Dopo decenni di assenza dalla regione, legata agli imperativi strategico-ideologici della cultura politica di Ataturk e alle esigenze della guerra fredda, la Turchia è tornata a svolgere il suo ruolo, storicamente e geograficamente naturale, di potenza regionale.  Un’egemonia che rappresenta il vero braccio di ferro tra Turchia e Iran per il predominio sul mondo arabo-islamico. Mohammed Nima Baheli, iranista e freelance per  Limes, è il primo dei tre relatori a prendere la parola. Egli fa una breve, ma precisa panoramica storica di Turchia e Iran. Definisce le due regioni come le più popolose del Medio Oriente, con 70 mln di abitanti ciascuna, il cui scontro geopolitico ha una forte influenza regionale, ma anche come quelle più vicine per il loro passato storico. Da un lato, la Turchia, l’antico impero ottomano, che nel momento di massima estensione comprendeva penisola balcanica, Costantinopoli e due terzi del territorio dell’islam. Dall’altro lato, l’Iran, impero persiano, che si sviluppa prima e contemporaneamente all’ascesa dell’impero ottomano. Una storia, quella dell’antica Persia, segnata dalle conquiste straniere, tra cui anche dinastie turche; ma senza dubbio è con l’ordine religioso Sufi, e l’adozione dell’islam sciita come religione ufficiale dell’Iran, che si arriva, al XV-XVI secolo, che la Persia venne conosciuta in Europa come una superpotenza, perché più grande oppositore degli ottomani. L’Iran, oggi, è una repubblica islamica, da sempre conosciuta come terra degli ariani, cerniera tra mondo arabo e mondo asiatico, pur non appartenendo a nessuno dei due. Se fino agli anni settanta, l’Iran tesse buoni rapporti con gli Stati Uniti, che avrebbe potuto rappresentare la potenza terza da usare contro Russia e Arabia Saudita, a seguito si assiste ad un incrinamento dei rapporti tra i due paesi, con l’Iran che vive la sua rivincita, avviando sul piano interno, una rivoluzione islamica costituzionale e, sul piano esterno, la nazionalizzazione del petrolio. Entrambe, Turchia e Iran,  durante il periodo della guerra fredda, assumono una posizione difensiva che cambia con l’implosione dell’Unione Sovietica. Da quel momento, assistiamo ad un riavvicinamento di Turchia e Iran, una luna di miele che è durata fino agli albori del 2000, basata principalmente su rapporti di natura economica, in quanto l’Iran è il secondo fornitore di gas naturale della Turchia e le garantisce il 30% del fabbisogno di greggio. Nell’ultimo decennio gli scambi con l’Iran si sono ridotti, in quanto la Turchia comincia a cercare mercati più accessibili e affidabili, nonostante l’ammontare degli scambi sia pari ancora a 16 mld di $. Le attuali contingenze geopolitiche hanno rimescolato le carte, portando le due nazioni ai ferri corti. Le loro principali aree di contrasto sono l’Iraq e la Siria. In Iraq, dopo il ritiro delle forze statunitensi, è stato lasciato un vuoto al potere che l’Iran cerca di colmare, mentre la Turchia ha tutto l’interesse che il paese sia stabile, ricco e indipendente e non certo regione satellite di Teheran; ciò comporterebbe un consolidamento della forza sciita che a sua volta potrebbe aumentare il rischio di violenza e rafforzare la minoranza curda a nord del paese, spina nel fianco del governo turco. L’altro nodo di discordia è la Siria. La dura critica espressa da Ankara verso il regime di Al-Assad preoccupa l’Iran, in quanto una caduta del regime siriano potrebbe indebolire Teheran e le sue ambizioni nella regione. Da un’analisi prettamente geopolitica dei due paesi del Dott.Baheli, si passa ad una più meticolosa analisi militare, con l’intervento del Gen. Massimo Coltrinari, docente di Storia Militare alla cattedra di Dottrine Strategiche dell’Università La Sapienza, e consulente Cemiss. L’analisi parte da un evento significativo per l’area avvenuto negli anni compresi tra il 1991-1994, a seguito 

venerdì 12 aprile 2013

Un interessante convegno organizzato alla Aeronautica


05/04/2013 - Martedì 9 Aprile, alle ore 9.00, si è tenuto a Roma, presso la Casa dell'Aviatore, in Viale dell'Università 20, un convegno sul tema “1918-1947: da servizio aereo a forza aerea. Il lungo cammino verso l’indipendenza del potere aereo”.



L’incontro, promosso dallo Stato Maggiore dell'Aeronautica, in collaborazione con la Società Italiana di Storia Militare, si inserisce tra le iniziative ideate per celebrare il 90° Anniversario della costituzione dell'Aeronautica Militare.

Il convegno ha proposto una serie di spunti di discussione e di riflessione sui primi anni di storia della Forza Armata con una particolare attenzione alle contemporanee esperienze del Regno Unito, Stati Uniti, Germania e Francia. Sono stati anni cruciali, determinanti, che hanno segnato lo sviluppo dell’arma aerea sia da un punto di vista tecnico-operativo che dottrinario, fino alla grande e terribile prova del secondo conflitto mondiale.

L’iniziativa, che ha previsto la partecipazione di studiosi sia di Forza Armata sia provenienti dal mondo accademico, è stata rivolta prevalentemente a esperti e cultori di storia militare aeronautica, nonché a studenti universitari interessati a sviluppare temi di ricerca legati alla storia dell’Aeronautica Militare.


Dalla relazione presentata, può partire una ricerca a carattere sistematico sulla figura del gen. Alberto Bonzoni, che resse il vertice della Regia Aeronautica dal 1924 al 1926. Una figura emblematica, quella di Bonziai, ufficiale dell'Esercito, che può aiutare a comprendere come la sua opera sia stata degna di nota, tale da permettere al suo successore Italo Balbo di avviare un programma che, realizzato, rappresenta il periodo d'oro della aeronautica italiana