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mercoledì 16 gennaio 2013

Ricerche. Vincenzo Augusto Coltrinari disperso in guerra

Fotografia d'insieme dei caduti di  Casteld'Emilio, frazione di Agugliano, in provincia di Ancona,  del 1920.  Il profilo del Paese, preso da sotto Paterno,  è rimasto al oltre 90 anni di distanza, quasi immutato.
Il Centro Studi di Agugliano e Casteld'Emilio ha avviato uno studio sui Caduti in guerra di Castel'Emilio, in provincia di Ancona. Tra questi Vincenzo Augusto Coltrinari, di cui sotto si riportano i dati essenziali e la fotografia. Inoltre si riportano anche le notizie raccolte in famiglia dalla tradizione orale, nota questa inserita in una relazione presentata al Convegno tenutosi ad Agugliano il 9 novembre 2012. Chi avesse notizie o volesse prendere contatto con il sottoscritto per contribuire a questa ricerca può utilizzare la e mail "coltrinari2011@libero.it" 


Coltrinari Augusto, detto Vincenzo, di Pietro
Soldato del 17° Reggimento Fanteria nato il 9 maggio1896  ad Ancona, Distretto Militare di Ancona, disperso il 25 maggio 1917 in combattimento. Soldato di leva nel 79° Reggimento Fanteria. (9)


Caduto nel 1917, era al fronte dal 1915, nella foto quando prestava servizio nel 79° Reggimento Fanteria. Repubblicano, fu richiamato ed inserito in quei reggimenti che furono utilizzati dallo Stato Maggiore del Regio Esercito come massa d’attrito ed investimenti nei primi mesi di guerra. La Posizione dei repubblicani era nota: interventisti in quanto consideravano una guerra all’Austria, come la conclusione del processo unitario  italiano contro il nemico ereditario, quell’Austria che per tutto l’ottocento si era opposto alla unità degli Italiani. Espressione di questa posizione ad Ancona era personificata da Pietro Nenni, allora repubblicano e direttore del foglio “Lucifero”, che ancora oggi si pubblica; in un articolo del maggio 1915 da titolo “Un fucile e un posto alle frontiere” caldeggiava l’intervento contro l’Austria. Nenni a quel tempo era in costante contatto con Benito Mussolini, che soggiornò ad Ancona ai tempi della settima Rossa. Mussolini, socialista ed interventista, collaborava da Ancona con il foglio “L’Avanti”; entrambi erano personaggi di spicco di una sinistra che tanto preoccupava il Regio Governo.

Con lo scoppio della guerra, elementi considerati sovversivi, furono arruolati in reggimenti di marcia, senza dare loro gradi ne di sottufficiali né tantomeno di ufficiale che, come detto, furono utilizzati come massa d’urto nelle prime offensive italiane. Non è scritto da nessuna parte, ma il retro pensiero che alcuni autori scrivono per deduzione, questo impiego a massa stava anche a significare di eliminare oppositori che avevano tanto dato problemi negli ultimi venti anni ( rivolta di Milano, con l’azione di repressione di Bava Beccarsi, settimana rossa ecc.).
Il bombardamento di Ancona e delle città della costa romagnola, marchigiana ed abruzzese, il 24 maggio mattina da parte della flotta austriaca, aveva come scopo ultimo quello di provocare la rivolta di queste terre, che Vienna sapeva ostile al Governo di Roma.

Il resto delle ricerca per gli altri Caduti e lo stato della medesima è su "www.BibliotecaRadoni.blogspot.com"

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