Il
comandante della divisione polacca dei Karpazi il generale Duch si è istallato
in Osimo con il suo stato maggiore nel vecchio palazzo vescovile, di fianco al
Duomo
"Già
alle ore 6,20 del mattino aveva inizio
La
notte fra il 17 e il 18 luglio è stata una delle più dure nel destino della
divisione. Il comandante della unità, a casa Maggio, posto di comando tattico del
992 granatieri, si rendeva conto della situazione in tutta la sua gravità: il
992 Granatieri ed il 1 battaglione del 994 erano stati distrutti, una batteria
e mezzo del primo gruppo del 278 artiglieria erano andate perdute nei
combattimenti ravvicinati; Il nemico attraverso Agugliano, già durante la
notte, si spingeva in avanti con brevi puntate dei suoi carri armati in
direzione di Gallignano. Le deboli posizioni difensive venivano
provvisoriamente rinforzate con squadre di genieri e di ciclisti. Nel corso di
queste operazioni il maggiore Werner Krueger, che aveva nuovamente assunto il
comando del suo primo battaglione del 993 granatieri, cadeva prigioniero del
nemico a Gallignano. Sulla via del ritorno al comando della divisione, il
generale Hoppe ordinava all'aiutante del battaglione genieri, sottotenente
Wilhelm Droescher, di mettersi subito in marcia con 85 genieri disponibili in
direzione delle località dove era dislocato il 992 granatieri; rientrato al comando della divisione,
l'aiutante, maggiore Hanns-Hermann Adam, alle ore 6 del mattino riceveva
l'ordine di attraversare l'Esino con le prime due compagnie del battaglione
"Wildflecken", che era in marcia verso il fronte, e di formare una
linea di intercettazione e di contenimento sulla direttrice Camerata-Cassero.
Questo provvedimento doveva risultare decisivo per l'esito della battaglia. Il
maggiore Adam giungeva proprio appena in tempo per impedire lo sfondamento in
direzione di Castelferretti. Così il colonnello Paul Broecker, che aveva costituito
una linea difensiva sulle alture a nord di Gallignano impiegando i soldati che
ancora rimanevano dal 1 battaglione del 993 granatieri, gli sbandati e gli
elementi del terzo gruppo del 278 artiglieria, aveva un collegamento sulla sua
destra ed in tal modo l'attacco nemico veniva fermato da questa nuova linea
difensiva e dal fuoco d'infilata di una batteria del 242 brigata cannoni
d'assalto e di alcuni pezzi del terzo gruppo del 278 artiglieria" . (Hoppe
pp.31-32)
Questa
invece è la relazione di parte polacca: "Dopo I necessari spostamenti e
dopo un breve riposo l'attacco polacco mosse il 17 luglio. La data venne
concordata con le date del via dei due rimanente corpo dell'8.a armata, il 10
ed il 13 impegnati nell'interno della penisola. Diritto su Ancona, lungo la
strada 16 fingevano l'attacco soltanto limitate forze. I tedeschi ingannati in
questo modo indirizzarono quasi l'intero fuoco di sbarramento in tale
direzione. Intanto le principali forze all'attacco compivano una manovra di
accerchiamento nei lontani avancampi della città. I pesanti Sherman della 2
brigata di carri armati si misero in agguato tra il granoturco sulla sponda del
fiume. Per tagliare la ritirata dei tedeschi dalla città, i carri assieme ai
battaglioni della 6 brigata dei fucilieri Lwow si diressero, attraversando il
Musone, verso la riva del mare ormai oltre Ancona. Allo stesso tempo la 5
brigata di fanteria Wilno, sostenuta dal 3 battaglione fucilieri Karpaty ed al
4 reggimento corazzato, i cui soldati non senza una ragione portavano sui
berretti il segno dello scorpione, attaccò i colli del Monte della
Crescia-Offagna, il più importante punto della difesa della città. Dopo duri
combattimenti durati tutta la giornata, I tedeschi fuggirono da quel punto di
resistenza; nello stesso momento I carri del 6 reggimento s'arrampicarono sul
monte Torto. Così fu ingrandita
Alle
6,20 del mattino le truppe polacche passano all'attacco decisivo per la presa
di Ancona. I bombardamenti a tappeto dell'artiglieria e dell'aviazione si
concentrano su Casenuove, Polverigi e S.Stefano. La prima ondata di carri
armati sfonda la linea di difesa Albert II.
Reparti del 68 reggimento fanteria Legnano, dopo aver scavalcato quelli
della Nembo, iniziano alle ore
In
Osimo sotto un bel sole, dopo una breve pioggia nelle prime ore la gente
incomincia a circolare vedendo i
polacchi raccogliere i fili telefonici e andarsene sui propri carri. Ad una
certa ora parte anche il comando inglese. Alle 10,30 passa il Gen.Anders
comandante il capo polacco con il suo stato maggiore su cinque macchine. In
Osimo torna la quiete e la popolazione dopo 16 giorni di segregazione abbandona
i rifugi. Alla finestra centrale del
palazzo comunale sventolano le bandiere Americana, Inglese e Francese, manca
quella Italiana. Al pianterreno di palazzo Gallo si installa in seduta
permanente il comitato di liberazione nazionale. (Grillantini p. )
La
notte tra il 17 e il 18 è fatale per la 278 divisione tedesca. Il 992 e il 993
reggimento sconfitti , il 278 artiglieria distrutto.he dall'Austria o dalla
Russia (mi ricordo che lei mi aveva accennato di un tema storico che Le
interessava..)
18
LUGLIO 1944. MARTEDÌ. "Alle ore
11 il comandante della divisione prendeva la decisione di sgomberare la città
di Ancona. Difesi dalla linea di sbarramento Adam-Broecker, il 993 granatieri,
I due battaglioni di sicurezza del "Gruppo Peter" e lo scaglione di
marina di stanza in Ancona defluivano sulla via Adriatica in direzione est e
venivano ad integrarsi al 278. battaglione complementi che era impegnato sul
fiume Esino fra Chiaravalle e
Alla
sera del 18 luglio I reggimenti nella loro consueta disposizione - sull'ala
destra il 994, al centro il 992 ed all'ala sinistra il 993 granatieri - e la
guarnigione di Ancona si trovavano schierati sulla linea Ingeborg che correva
lungo la riva occidentale dell'Esino. Anche il Comando della divisione, che si
era venuto a trovare sottoposto ad un pesante fuoco d'artiglieria, veniva
trasferito più indietro in località Santa Lucia" . (Hoppe p.32)
"Il
passaggio del Musone e le difficoltà del terreno al nord di esso, impediscono
alla 6 Brigata di fanteria Leopoli di raggiungere la costa prima di mezzogiorno
ciò che permette al nemico di ritirare parte delle sue forze dalla zona di
Ancona. Alle quattordici i Lancieri di
Carpazia entrano in Ancona. " (Anders). Sulla zona di operazione tedesca
arriva il capo dello stato maggiore colonnello Klincowstrom.I tedeschi prendono
la decisione di ripiegare sul lato sinistro della linea Hildegard in modo da
evitare l'accerchiamento al 993 del gruppo Petter.
I
polacchi della 5 divisione spingono i loro carri armati sopra Agugliano sino a
Galignano. Alle 6 del mattino l'aiutante di divisione maggiore Adam riceve
l'ordine di attraversare l'Esino con due compagnie e di costruire una difesa in
linea da Camerata e Cassero sbarrando la strada per Castelferretti. Il
colonnello Brocher che si trova a nord di Gallignano costruisce un fronte di
ritirata con il resto del 1/993 e del 3/278 artiglieria. Alle 11 il quartier generale della divisione
tedesca dà l'ordine di lasciare Ancona e di attestarsi in serata sulla linea
Jngeborg sul fiume Esino.
Nelle
prime ore del mattino del 18 luglio 1944 giunsero al fronte, venendo subito
avviate in prima linea, due compagnie raggruppate nel cosiddetto Battaglione
Wildflecken, dal nome della località dove era dislocato il campo permanente di
istruzione. Secondo il tenente viennese Alfred Peichel, che allora comandava
uno dei due reparti, e come confermato dal tenente Ludwig Heymann, a quel tempo
Aiutante presso il I Battaglione del 992 Granatieri, la gran massa dei
componenti di tale reparto era costituita da provati reduci del fronte russo
che erano originari della Germania meridionale e dell'Austria. Ma non
dovrebbero essere mancate anche reclute della classe 1926, come attestato da
una fotografia in cui appaiono quattro giovanissimi soldati.
Di
primo mattino le avanguardie alleate autotrasportate procedono lungo la strada
che da Osimo porta al crocicchio dell'Aspio. Da qui dopo aver percorso la
strada statale sino all'altezza di Candia si inoltrano sulla strada laterale
prendendo la provinciale per passo Varano. Poi attraverso le Tavernelle, Le
Grazie, Vallemiano, scendono da S.Stefano in via Montebello e quindi a Piazza
Cavour dove sono ad attendere i liberatori i componenti del comitato comunale
di liberazione, il comando GAP dell'ospedale civile ed i gappisti che erano già
entrati in città.
Alle
14,30, per la strada s20 LUGLIO 1944. GIOVEDÌ. "In tenaci combattimenti
venivano ancora saldamente mantenute le alture di Borghetto e Montemarciano ma
nella notte sul 20 luglio, con l'approvazione del Comando di Corpo d'Armata, I
reggimenti venivano fatti arretrare sulla linea Ostra-Filetto, posta in
collina. Così aveva termine la seconda fase della battaglia di Ancona. Tale
fase, diversamente dalla prima che era durata sette giorni ed era stata
condotta su un fronte esteso, ha avuto una durata di soli tre giorni ed è stata
condotta dai polacchi concentrando ingenti forze su un fronte ristretto. Al 2
Corpo polacco è mancato il conseguimento di un completo successo perché le sue
fanterie non hanno saputo sfruttare il successo iniziale preparato
dall'aviazione e dalle forze corazzate. Nel secondo e terzo giorno è sembrato
che fosse venuto a mancare anche il collegamento tra le formazioni aeree, la
brigata corazzata e le divisioni altrimenti non si potrebbe spiegare che l'ala
sinistra del nostro schieramento potesse
attraversare la zona scoperta sulla via adriatica e che il ponte di Chiaravalle
mai una volta sia stato preso sotto il tiro diretto. In tal modo il successo è
stato dalla parte della 278 divisione. Erano stati evitati sia lo sfondamento
delle linee che l'accerchiamento, Ancona era stata tenuta addirittura per più
di tre settimane e tutto questo contrastando la molteplice superiorità di un
Corpo d'Armata rinforzato e contro l'impiego massiccio di aerei e mezzi
corazzati.Il successo è stato però ottenuto a prezzo di rilevanti perdite sia
di uomini che di preziosi materiali come cannoni, pezzi controcarro e
mitragliatrici. Il 992 granatieri era stato messo completamente fuori
combattimento, il 993 e 994 ed il 278 artiglieria avevano subito gravi perdite:
del gruppo controcarro divisionale era rimasto soltanto qualche pezzo e solo la
compagnia mitragliere contraerei era ancora indenne ed utilizzabile. La
battaglia di Ancona aveva ancora una volta dimostrato che un avversario, il
quale attacca con carri armati e forze aeree, può venire fronteggiato soltanto
con carri armati e forze aere altrimenti viene stravolto il senso dell'azione
difensiva che consiste nell'infliggere all'avversario forti perdite mantenendo
la propria capacità combattiva. Quando non si disponga di carri armati, di
forze aeree e di artiglieria a sufficienza, prima che il nemico sferri un
attacco determinante, non resta altro che portare le proprie truppe su
posizioni arretrate allo scopo di evitare che vengano travolte in forma
umiliante e abbattute nelle trincee. Soldati valorosi avrebbero meritato che si
procurasse loro in qualche modo pari condizioni di lotta affinché il sacrificio
di sangue e di vite umane continuasse ad avere un suo significato.Questo è
stato il più importante insegnamento della battaglia di Ancona.Il successo era
evidentemente rappresentato da quanto segue: il nemico aveva subito ancora una
volta perdite sanguinose, inoltre erano stati distrutti 30 carri armati, 11
autoblindo e 15 mezzi cingolati. La terza compagnia mitragliere contraeree del
278 gruppo controcarro divisionale aveva abbattuto 5 caccia bombardieri sul
campo di battaglia. Il numero di carri armati distrutti e confermati all'inizio
della battaglia raggiungeva così le 79 unità. Il feldmaresciallo Kesserlring ed
il generale d'armata von Vietinghoff avevano trasmesso telegrammi per
congratularsi, il capitano Koetke, difensore di quota 360, per il suo
impareggiabile valore veniva insignito della croce di cavaliere della croce di
ferro alla memoria. Veniva confermata
l'assegnazione della croce di cavaliere al maggiore Krueger, come comandante
del 992 granatieri, pur restando sospesa sino al suo rientro dalla
prigionia". (Hoppe pp.32-33)
Di
seguito invece la conclusione di parte polacca: "Per ulteriore
inseguimento del nemico, il 18 e il 19 luglio I nostri reparti superarono il
fiume Esino e vi stabilirono una grossa testa di ponte. Il nemico era
sconfitto. Aveva sofferto perdite elevate in morti e catturammo una grande
quantità di armi e materiale. I prigionieri furono 24 ufficiali e 2552 graduati
e soldati di unità combattenti, ai quali debbono essere aggiunti 351 uomini,
rastrellati nella zona, e in maggior parte indossanti abiti civili. Le nostre
perdite furono notevoli: 150 ufficiali e
2000 graduati e soldati, di cui 34 ufficiali e 354 graduati e soldati caduti.
Il generale Leese, comandante dell'8 Armata nella sua lettera del 24 luglio
1944, inviatami ad Ancona, scrisse fra l'altro: "Ora che la prima fase
delle vostre operazioni si è conclusa con tanto successo con la caduta di
Ancona, desidero inviare a voi personalmente ed al Corpo Polacco i
ringraziamenti e le congratulazioni dell'8 Armata per la vostra grande avanzata
delle ultime settimane. In verità è impresa notevole aver avanzato per
Attentato
a Hitler. Fallisce a Rastenburg in Germania il tentativo di un gruppo di
cospiratori, tra i quali un gruppo di alti ufficiali,di compiere un attentato a
Hitler.
Il 20
Luglio l'intero Battaglione Wildflecken andò a costituire il 2 Battaglione del
992 che era stato annientato (un solo superstite, il caporale Ulber) nei
combattimenti attorno ad Osimo e Polverigi.
La
mattina truppe del CIL liberano Jesi.La 3 compagnia del battaglione alpini
"Piemonte", alle 6 attraversa il fiume Esino ,risale via Gallodoro,
la salita di via del Molino e da via delle Orfane giunge all'arco
Clementino. Subito dopo il 4 Reggimento
Bersaglieri e il Reggimento S.Marco passano il fiume ed entrano in città. Alle 7 circa la prima bandiera tricolore
sventola sulla città, issata da un bersagliere con l'aiuto del parroco sul
campanile della Chiesa S.Francesco di Paola.
21
LUGLIO 1944. VENERDÌ. Un primo convoglio anglo americano entra nel porto di
Ancona.
(Fajans
Roman, Seguimmo la battaglia di Osimo, in Rivista di Ancona, n.2, 1964 fasc.mono.)
Al
termine degli scontri. Perdite complessive di uomini e di mezzi:
DA
PARTE POLACCA.
Battaglia
di Osimo: 5 luglio. Distruzione di 49 carri armati, 5 autoblindo e molti
autoveicoli corazzati ed autocarri. Molti altri mezzi corazzati sono stati colpiti
ed immobilizzati o comunque danneggiati: Dei carri armati distrutti, 31 sono
quelli colpiti da armi controcarro portatili ofenrohr e faustpatrone. (Hoppe)
Battaglia
di Ancona. 20 luglio. Distrutti 30 carri armati, 1 autoblindo e 15 mezzi
cingolati. La 3 compagnia mitragliere contraeree del 278 gruppo controcarro
divisionale aveva abbattuto 5 caccia bombardieri sul campo di battaglia. Dopo
la battaglia di Ancona: Perdite 150 ufficiali, 2000 graduati e soldati di cui
34 ufficiali e 354 graduati e soldati caduti. (Anders) Distrutti dai tedeschi:
30 carri armati per un totale definitivo di 79 mezzi, 11 autoblindo, 15 mezzi
cingolati, e abbattuti 5 caccia bombardieri (Hoppe)
DA
PARTE TEDESCA.
Battaglia
di Loreto: 2 luglio S.Biagio di Filottrano
distrutti dai polacchi tutti i cannoni d'assalto Fiat della 2 compagnia
/278 gruppo controcarro e perdite elevate del 2 batt./994 e del 1
batt./993 (Hoppe)
Battaglia
di Castelfidardo: 3 luglio Crocette di Castelfidardo - la 5 compagnia 2
batt./993 annientata e ridotta a 2 squadre, la 6 compagnia perde 43 uomini e
l'8° perde tutti i plotoni . (Dittman )
Battaglia
di Osimo: 5 luglio, la 2 e la 3 compagnia del 992 reggimento granatieri vengono
annientate e disperse. Della 3 compagnia, nel cui settore hanno attaccato dai 40
ai 50 carri armati, solo 4 soldati feriti riescono a rientrare nelle proprie
linee (Heymann p.42-43) La maggior parte
della 3 Compagnia/992 veniva fatta prigioniera a pochi chilometri della città
di Osimo perché i polacchi avevano trovato un facile passaggio nella nostra
direzione passando attraverso un varco che si era formato fra la 2 e la 3
compagnia/992 (Jost). 8 luglio 1800 fra caduti, feriti e dispersi, più della
metà erano russi e volkdeutsche (tedeschi provenienti da zone di recente
annessione) (Hoppe pp.27-28)
Battaglia
di Ancona: 17 luglio. Il 992 granatieri ed il 1 batt./994 erano stati
distrutti, una batteria e mezzo del 1 gruppo del 278 artiglieria erano andate
perdute nei combattimenti ravvicinati. (Hoppe 31-32). 20 luglio Prigionieri
degli alleati: 24 ufficiali, 2552 graduati e soldati di unità combattenti, 3541
uomini rastrellati nella zona nella maggior parte indossanti abiti civili.
(Anders)
"Dopo
Ancona la 278 combatterà ancora contro Polacchi, gli Italiani, gli Inglesi, i
Gurkas e i Siks indiani, I Canadesi. Rimpolperà gli esausti reparti con uomini
rastrellati nelle retrovie, dagli ospedali, dalle salmerie, dai servizi, si
batterà sulla Linea Gotica finché I suoi reggimenti saranno ridotti, il
Di
seguito vengono nominati diversi protagonisti degli avvenimenti raccontati.
Purtroppo non tutti. La nostra ricerca
ha come tutte le cose i suoi limiti. Dolenti per le eventuali omissioni e
inesattezze. I lettori internauti che leggeranno queste pagine possono
scriverci per osservazioni, aggiunte e
precisazioni ad integrazione del nostro lavoro.
ESERCITO
POLACCO. GLI ORGANICI (1-20 LUGLIO 1944)
15 GRUPPO DI ARMATE (dall'Appennino centrale
al mare). gen. Harold Alexander.
8
ARMATA INGLESE (fronte Adriatico). gen.Oliver Leese.
2 CORPO
D'ARMATA POLACCO. GEN.DI DIV. WLADYSLAW ANDERS. (sostituto gen.di brigata
Zygmunt Szysko-Bohusz). capo di stato maggiore col. Kazimierz Wisniowski. -
Sede di comando a S.Vito poi Porto
Recanati dal 30 giu.1944
3
DIVISIONE FUCILIERI DI CARPAZIA (KARPATICA),
comandante GEN.DI BRIGATA
BRONISLAW DUCH. - 1 Brigata fucilieri di Karpatia (col.Roman Szymanschi). col.
Jozef Matecki 1 battaglione. 2 battaglione. 3 battaglione.
2
Brigata fucilieri di Karpatia. 4 battaglione. 5 battaglione. 6 battaglione
12
Reggimento Ulani di Podolia. col. Leon Bitter.
5 DIVISIONE
DI FANTERIA KRESOWA, comandante GEN. DI BRIGATA NIKODEM SULIK
5
Brigata di fanteria Wilno, col.Wincenty Kurek) col. Henryk Piatkowski. 13
battaglione. 14 battaglione. 15 battaglione Wilno (I
lupi) magg. L. Gnatowscki
6
Brigata di fucilieri Leopoli, col.
Witold Nowina - Sawicki. 16 battaglione Leopoli
magg. A. Stanczyk (+). 17 battaglione Leopoli magg. M. Baczkowski. 18 battaglione Leopoli
magg. A. Florkoweski
15
Reggimento Ulani di Poznan, ten.col. Adam Bielinski. 13 battaglione. 14
battaglione.
2
Brigata Corazzata gen. di brigata Bronislaw Rakowski. 1 Reggimento corazzato
Ulani "Krechowce". 4 Reggimento corazzato. 6 Reggimento di carri
armati Dzieci Lwowskie. 2 Gruppo di Artiglieria col. Ludwik Zabkowski. 7
Reggimento d'artiglieria controcarro. 8 Reggimento d'artiglieria contraerea
pesante. 9 Reggimento di artiglieria leggera. 10 Reggimento di artiglieria
pesante. 11 Reggimento di artiglieria pesante.
Ciascun
battaglione si compone di quattro compagnie di fucilieri, di una compagnia di
comando e di una compagnia di sostegno con plotone mortai, di ricognizione
anticarro. Un plotone di ricognizione si compone di 13 carri corazzati
cingolati leggeri. (I polacchi pp.26-34)
Figure.
HAROLD ALEXANDER Londra 1891 - 16.6.1969 a 77 anni. Comandante del XV Gruppo di
armate. Harold Rupert Leofric George, primo conte Alexander of Tunis,
feldmaresciallo britannico. Educato alla scuola militare di Sandhurst, dove
rimane fino al 1911, si distingue durante la prima guerra mondiale. Nel 1919-20
partecipa alla lotta contro I bolscevichi tra le fila dell'esercito lettone. È
comandante di brigata alle frontiere indiane dal 1934 al 1938. Nel 1939 viene
posto alla testa della 1° divisione in Francia, e in seguito, comanda il I
corpo d'armata britannico che copre il reimbarco delle truppe inglesi a
Dunkerque nel giugno 1940. Ha poi
l'incarico della difesa dell'Inghilterra meridionale e nel 1942 assume il
comando supremo delle forze britanniche
in Birmania, poi di quelle del Medio Oriente; ai suoi ordini opera l'8° armata
del gen.Montgomery che ad El Alamein (ottobre-novembre 1942) batte le forze
italo-tedesche di Rommel. "Aggiunto" del gen.Eisenhower come
comandante in capo delle forze Alleate nell'Africa del Nord (1943) ha parte di primo piano nella campagna di
Tunisia e di Sicilia e nelle trattative che conducono alla resa dell'Italia
firmando con Badoglio il lungo armistizio (28 settembre). Alla testa del XV
Gruppo d'Armata dirige la campagna d'Italia fino al novembre del 1944, allorché
succede al gen. Maitland Wilson come capo delle operazioni nel Mediterraneo.
È
Governatore del Canada dal 1946 al 1952 e Ministro della Difesa del Gabinetto
Churchill (1952-54). Scrive interessanti memorie: "Memorie".
WLADYSLAW
ANDERS. Blonie dintorni di Varsavia 1892 - Londra
ESERCITO
TEDESCO. GLI ORGANICI (1-20 LUGLIO 1944).
GRUPPO
DI ARMATE C. FELDMAR. ALBERT KESSELRING. ten.gen.Roettiger (capo di stato
maggiore)
10
Armata. (Fronte adriatico, dall'Appennino centrale al mare) GEN. HEINRICH
GOTTFRIED VON VIETINGHOFF.
51 Corpo
d'Armata Alpino. GEN.VALENTIN FEURSTEIN. col.conte Klinkowstroem (capo di stato
maggiore)
278
Divisione di Fanteria. Sede del comando di divisione: Spoltore, CASTELFIDARDO
dal 19 al 30 giugno 1944, poi Montemarciano dal 1 al 17 luglio, quindi Santa
Lucia. Comandante
TEN.GEN. HARRY HOPPE. Capo di Stato Maggiore mag. Wolfgang Klennert.
Secondo ufficiale mag.
G.Frenzel. Aiutante mag. Hans-Hermann Adam. (34 ufficiali, 87 sottufficiali,
106 soldati)
992
Reggimento Granatieri. Comandante COL. KRANZ (comando interinale dal 21 giu.)
MAG. WERNER KRUGER Aiutante ten. Erich Widmaier. (comando interinale) cap.
Feldstein. 1 Battaglione cap. Bergmann.
2 compagnia sot.ten. Tiedemann. 3 compagnia sot.ten. Schoen e Schrange. 2
Battaglione.mag.Mayer. 5 compagnia ten. Siebert. 8 compagnia maresc.capo
Einrich Kaffenberger (48 ufficiali, 316 sottufficiali, 1644 soldati)
993
Reggimento Granatieri Comandante COL. PAUL BROECKER Aiutante ten.ris. Hermann
Eicher. 1 Battaglione cap.Kammler. 8
compagnia sot.ten. Kuhnt. 13 compagnia
sot.ten. Jaensch. 14 compagnia
ten. Hans Weinreich. 2 Battaglione cap. Hamkens 5 compagnia sot.ten.
Scholl 6 compagnia cap. Rolf Dittman.
7 compagnia ten. Leipold (48 ufficiali,
316 sottufficiali, 1644 soldati)
994
Reggimento Granatieri Comandante LUTZE (comando interinale) mag. Rudolf Godorr
Aiutante cap. Helmut Wollin 1
Battaglione cap. Koetzke aiutante sot.ten. Raue 1 compagnia Harniss 2
Battaglione cap. Hans Kurz (48 ufficiali, 316 sottufficiali, 1644 soldati)
278
Reggimento di Artiglieria. Comandante MAG. VON LONSKI. Aiutante cap.Boehm 1
Batteria mag.Grabow. 2 Batteria cap.Metzger. 3 Batteria cap. Kohlfurst. 4
Batteria cap. Maass. (85 ufficiali, 460 sottufficiali, 1906 soldati)
278
Battaglione Fucilieri Comandante mag. Rudolf Godorr (comando ad Offagna) cap.
Dister Aiutante ten.ris.
Amhoff. (15 ufficiali, 113 sottufficiali, 580 soldati)
278
Gruppo controcarro divisionale Comandante
cap.ris. Kurt Knorn. Aiutante
sot.ten.ris. Siegfried Bohlmann 1 compagnia 2 compagnia . ten. Philipp 3
compagnia (17 ufficiali, 123 sottufficiali, 344 soldati)
278
Battaglione Genieri (guastatori) divisionale Comandante mag. Hornung.
Aiutante sot.ten. Wilhelm Droescher. 2
compagnia ten. Boehme. (18 ufficialI,
92 sottufficiali, 510 soldati)
924
Reggimento da Fortezza von Seydlitz 278
battaglione. 305 battaglione
305
Reggimento di artiglieria col. Kurth
71 Divisione di Fanteria TEN.GEN.
WILHELM RAAPKE
Figure:
ALBERT KESSELRING. Markstedt
Baviera 1885 - Bad Nauheim Francoforte 15.7.1960. Comandante del Gruppo Armate C. Feldmaresciallo tedesco.
Ufficiale d'artiglieria appartenente al corpo di S.M, passa poi durante la
prima guerra mondiale all'aviazione. Collaboratore di von Seeckt si specializza
nello studio delle operazioni aereo terrestri. Nel
VALENTIN
FEURSTEIN. Comandante 51.mo Corpo d'Armata Alpino
Episodi.
Lunedì 19 giugno 1944, il quartiere generale del comando tattico della 278
divisione di fanteria tedesca viene insediato a Castelfidardo. Arriva nella
sede del comando tedesco il generale Valentin Feurstein, comandante del 51
corpo d'armata Alpino, e da' istruzioni che la ritirata venga rallentata in
modo tale che il porto di Ancona sia tenuto ancora per almeno altre tre
settimane, guadagnando tempo per la organizzazione della Linea Gotica
HARRY HOPPE Braunschweig 11.2.1894 - Wetzlar 23.8.1969 a
75 anni. Comandante della 278 Divisione di
Fanteria. L'8.8.1914 si arruola volontario ed è assegnato al 92 Reggimento fanteria
della sua città natale. Prende parte ai combattimenti nei Carpazi, in Galizia,
Lituania e Curlandia. Sul f te occidentale partecipa alle battaglie di Vimy e
Cambrai. Il 21.3.1918 viene insignito dell'alta e rara decorazione dell'Ordine
della Casa Reale di Hohenzollern con spade. Nel 1921 fa parte del 18 Reggimento
Fanteria del ricostituito esercito (Esercito dei 100.000). Negli anni 1925 e 26
il tenente Hoppe è ispettore presso la Scuola dell'Esercito di Wuensdorf. Dal
1928 al 1930 si trova a Stettino al Comando della 2 Divisione di Fanteria come
istruttore. Promosso Tenente Colonnello nel 1939. Prende parte alla seconda
guerra mondiale al comando del 424 Regg.Fanteria e conquista le città di
Nogorod e Schluesselburg, Il 1.10.1942 è
al comando della 126.ma Divisione di Fanteria Il 1.12.1942, promosso maggior
generale prende parte ai combattimenti nella sacca di Demianmsk, al Lago Illmen
ed alla terza battaglia del Lago Ladoga, sempre sul fronte russo. Il 1.6.1943
promosso tenente generale. Dal 1.12.1943 è al comando della 278 Divisione, di
recente costituzione destinata ad operare in Italia sul fronte adriatico dal
maggio 1944 sino al maggio 1945, prendendo parte attivissima alle battaglie di
Ancona, Rimini e Forlì. Il Generale Hoppe è stato ferito sette volte e
decorato. Tornato dalla prigionia nel maggio 1948 si è ritirato a Wetzlar dova
trova impiego presso l'ufficio di assistenza sociale delle Ferriere Buderus.
WERNER
KRUEGER Berlino 22.7.1905- Comandante interinale del 992 Reggimento granatieri.
Nel
PETERS.
Comandante 3 compagnia e interinalmente del 1 battaglione/993 Reggimento
Fanteria Granatieri. Episodi. Martedì 4 luglio Castelfidardo. Sull'ala destra è
stato possibile per i tedeschi mantenere le posizioni sulla linea
Centofinestre-Montoro, ma il 1 battaglione del 993 reggimento granatieri
soccombe di fronte all'attacco di forze corazzate polacche fresche. Il tenente
Peters, comandante della 3 compagnia, e interinalmente del battaglione, rimane
gravemente ferito.
LUDWING
HEYMANN.1913. Tenente 2 Battaglione 992 Reggimento Fanteria Granatieri. Reduce
della campagna d'Italia pubblica per sua iniziativa la rivista "DIE NEUE
BRUCKE" il nuovo ponte a nome degli ex appartenenti alla 278 e alla 333
Divisione di Fanteria tedesca. Il numero 74 del luglio del 1983 è dedicato in
buona parte alla Battaglia di Filottrano
KUHN.
Comandante 8 compagnia 2 battaglione/993 Reggimento Fanteria Granatieri.
Episodi. 2 luglio Crocette di Castelfidardo. Ma ben presto la situazione si fa
critica. Dal frastuono del combattimento deduco che ai carri armati nemici
doveva essere riuscito raggiungere la quota 45, che domina
HEINRICH
KAFFENBERGER. 8 compagnia/992 Reggimento Fanteria Granatieri. Episodi.Mercoledì
21 giugno
PAUL
BROECKER Schoenau (Slesia) 20.11.1892- 11.2.1964 a 72 anni. Comandante 993
Reggimento Fanteria Granatieri. Partecipa alla prima Guerra Mondiale come
sottufficiale con 154 Regg.Fanteria sul fronte francese. Nel primo dopoguerra
fa parte dei Corpi Volontari. Sottotenente nel luglio 1922. Maggiore
nell'ottobre 1936. Combattente in Polonia e in Francia col 2. Regg. Fanteria.
Dall'aprile
1944 Comandante del 993 Fanteria sul fronte adriatico.
HERMANN
EICHER Kaiserslautern 17.4.1911 - 30.7.1984. Capitano della Riserva 993
Reggimento Fanteria Granatieri. Consigliere di Pretura. Richiamato alle armi,
inviato in Russia dove venne ferito e insignito di Croci di Ferro di I e di II
classe e del distintivo di appartenente ai Reparti di Assalto. Episodi.
Aiutante nel 993 GranatierI, si è particolarmente distinto il 18 luglio 1944
nel corso della battaglia di Ancona. Nel dopoguerra è stato Sottosegretario di
Stato nel Ministero per l'Economia ed il Traffico della Regione
Renania-Palatinato. Dal 1966 al 1971 Ministro delle Finanze della Renania
Palatinato. Insignito di alte onorificenze tedesche ed ufficiale della Legion
d'Onore francese.
ROLF
DITTMANN Neuwied (Rhein) 2.3.1918. Comandante 6 compagnia 2 battaglione/993
Reggimento Fanteria Granatieri. Inizia la sua carriera nel 1937 nell'80
Fanteria. Sottotenente nel 1940. Tenente nel 1942. Capitano nel 1944. Prende
parte alle campagne di Francia, a quella di Russia dove viene ferito due volte,
a quella d'Italia restando ferito per una terza volta presso San Marino.
Nel
luglio del 1944 è comandante della 6 Compagnia del 2 battaglione/993
Granatieri.
LEIPOLD.
Comandante 7 compagnia 2 battaglione/993 Reggimento Fanteria Granatieri
HARNIS.
1 compagnia/994 Reggimento Fanteria Granatieri. Mercoledì 21 giugno Beltrovato
(vedi sopra).
WILHELM DROEDCHER Kirn an der Nahe
7.10.1920 - 18.11.1977. Tenente della Riserva
278 Battaglione pionieri. Più volte ferito, decorato della Croce Tedesca in oro
già come caporal maggiore, circostanza piuttosto rara. Aiutante nel 278
Battaglione pionieri. Nel dopoguerra è stato Tesoriere federale dello S.P.D.
(Partito Socialista Tedesco).
RUDOLF
GODOR. 278 artiglieria. Episodi.Lunedì 3 luglio. I granatieri del 994 con il
battaglione fucilieri, che era stato aggregato, appoggiati in maniera
eccellente dal 2 e 4 gruppo del 278 artiglieria, combattevano sotto l'accorto
comando del maggiore della riserva Rudolf Godor contendendo al nemico ogni
metro di terreno: Centofinestre veniva perduta, ma il fronte si era però
rafforzato. (Hoppe p.26)
JAENSCH.
Episodi. Sabato 1 luglio 1944 Castelfidardo sponda settentrionale del fiume
Musone. All'imbrunire un carro leggero polacco si ferma a
KAMMLER.
KURT
KNORN. - febbraio 1966. Capitano
tatale 16 dalla direzione del finto attacco,
entrano in Ancona i carri armati del reggimento di Ulani Karpaty e i lancieri di Karpazia. La colonna di centro alle 17 raggiunge
Chiaravalle. Il CIL sgombra definitivamente i tedeschi dal Musone attestandosi
a Rustico. Il territorio di Numana è completamente liberato.
19
LUGLIO 1944. MERCOLEDÌ. "Nella
notte sul 19 I reparti venivano riordinati ma nella giornata del 19 si constatava ben presto che, dopo le
pesanti perdite e data la deficienza di armi controcarro, non c'era più
sufficienti capacità combattiva per impedire il superamento del fiume Esino da
parte dei polacchi che ora incalzavano con maggiore accanimento" . (Hoppe
p.32)
Nelle
prime ore del mattino il CIL occupa S.Maria Nuova.
Renzo Bislani 1999.
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