e guerra civile. Ne approfittò la Germania che, nel marzo 1918, impose un trattato di pace e,
nell’aprile successivo, occupò la Finlandia.
Nel contempo, il Regno Unito elaborò una strategia di annessione di aree strategiche dell’ex
Impero zarista. Fra queste c’era la più importante via di accesso russa al mare, ovvero il porto artico
di Murmansk e la ferrovia che lo congiungeva all’entroterra. Nell’estate del 1918 un temuto piano
tedesco di invasione fornì il pretesto per occupare la Russia settentrionale; da agosto a settembre vi
sbarcò quindi un contingente multinazionale a guida britannica di 30.000 unità, di cui la metà a
Murmansk, con appoggio di mezzi aerei e unità navali. L’Italia partecipò con 1.300 uomini, al comando
del Tenente Colonnello Sifola.
Nei mesi successivi il contingente multinazionale palesò, progressivamente, la sua funzione
anti-bolscevica. Il Governo russo schierò, per contrastarlo, 10.000 uomini della neonata Armata
Rossa. Il comando britannico costituì reparti d'assalto denominati "colonne mobili", con militari addestrati
all’uso degli sci. Gli Italiani, in particolare, formarono la Colonna Savoia, forte di 232 uomini.
Negli anni passati sono state date, suggerite e corrette tesine che potrebbero essere di traccia per future ricerche o tesi. Al fine di non disperdere questo patrimonio acquisito, vi via si indicheranno in questo blog le sintesi di tali tesine, con l'indicazione in calce del rinvio su cui si trova il materiale da poter utilizzare,
Le operazioni campali furono iniziarono nell’aprile 1919, quando gli alleati si mossero verso
sud per acquisire il controllo integrale sulla linea ferroviaria. La Colonna Savoia si distinse il 21
maggio nella battaglia per la conquista del paese di Medveya Gora. Ottenuto così l’apprezzamento
delle autorità militari britanniche, gli Italiani furono incaricati della conquista del Casello 9, il 26
giugno, e parteciparono a quella del villaggio di Kapaselga, il 5 luglio.
I piani operativi non furono tuttavia portati a termine, perché i Governi occidentali decisero
di ritirare le truppe, anche a causa di gravi fenomeni di indisciplina sorti fra i coscritti britannici e
francesi. Il contingente italiano lasciò Murmansk il 9 agosto 1919.
Durante la campagna murmana l’Esercito Italiano diede prova di organizzazione logistica,
compattezza disciplinare, resistenza alla fatica e capacità di interazione con la popolazione locale.
L’equipaggiamento, corrispondente all’ordinaria dotazione nazionale, risultò adatto alle rigidissime
condizioni climatiche. Il contingente subì solo una ventina di perdite, di cui solo tre a causa dei
combattimenti e le altre per malattia.
testo in www.storiainlaboratorio.blogspot.com
post in data 27 novembre 2014